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ARCHIVIO - VITA IN CITTA'

ARRIVANO I PRIMI 197 FUGGIASCHI TUNISINI
Erano attesi da giorni, sono arrivati solo OGGI. L'ex caserma Andolfato ha iniziato ad accogliere i primi rifiugiati tunisini provenienti da Lampedusa, approdatI al porto di Napoli alle 9.08 di stamattina. Dieci i pullman che dalla città partenopea hanno raggiunto Santa Maria Capua Vetere per un totale di 197 persone. Sono tutte di sesso maschile e, al momento, ci sono accertamenti in corso per verificare l'eventuale presenza di minori che sarebbero costretti a lasciare il Cie per essere accolti in case famiglia. I minorenni sarebbero solo due. Si apprende dalle forze dell'ordine di presidio all'Andolfato,  che in  Lampedusa vi è stata assoluta mancanza di  controlli amministrativi, sanitari e legali , che  saranno effettuati presso l'Andolfato grazie  alla presenza dei "mediatori culturali".




01.04.2011
BEN 16 TORPEDONI DI MIGRANTI ARRIVERANNO TRA OGGI E DOMANI
Solo il tempo di identificarli, di rifocillarli e…poi lo smistamento e la partenza per altre destinazioni. Questo il programma di massima messo a punto per dare pronta accoglienza a circa ottocento persone provenienti in massima parte dalla Libia e dalla Tunisia, ma anche dalla Eritrea che in questi giorni stanno sbarcando sulle coste di Lampedusa e che saranno dirottate in una struttura militare esistente sul territorio del comune di  Santa Maria Capua Vetere. Le riunioni si susseguono in Prefettura ed è partito il piano di emergenza che sarà gestito in collaborazione dalla Prefettura, dalla Protezione Civile, dai Vigili del Fuoco e dal Comune di Santa Maria Capua Vetere con il prefetto Luigi Pizzi in prima linea. Come si sa, sarà la caserma “Andolfato”, quella vicino al Carcere Militare, sull’Appia verso Capua di fronte all’ex Italtel ad ospitare i migranti dal momento che offre disponibilità di spazio ed attrezzature usate dalla Protezione civile. E per gestire l’emergenza, riunioni fiume con i responsabili dell’ordine pubblico per definire i dettagli dell’operazione.
E proprio in queste ore, in attesa del decreto del presidente del consiglio dei Ministri che individua il sito di Santa Maria Capua Vetere, si stanno facendo più frenetici i lavori di sistemazione del campo di accoglienza in precedenza già allestito per simulare un arrivo di sfollati dall’area rossa del Vesuvio poiché Santa Maria Capua Vetere è stata a suo tempo individuata come centro di raccolta per quelle popolazioni in caso di eruzione del vulcano.
In particolare la ex caserma “Andolfato” attualmente è sede del Raggruppamento autonomo recupero dei beni mobili della Protezione civile dove sono sistemati i moduli abitativi (containers) in caso di terremoto.
Il campo sarà allestito nelle prossime ore e già nella settimana entrante sarà disponibile ad accogliere i migranti dal momento che squadre dei Vigili del Fuoco del comandante provinciale Mario Falvo e personale della Protezione civile hanno iniziato l’allestimento del campo con materiale proveniente dal Centro assistenza di pronto intervento di Capua .
Il campo sarà formato da non meno di un centinaio di tende da otto e sei posti e comunque non superiori a centotrenta tende, mentre i moduli per i servizi igienici, forse sei, sono formati da due docce, sei water e sei lavandini. Previsti anche il potenziamento della rete idrica, elettrica e l’allestimento di tre cucine da campo per la distribuzione dei primi generi di necessità.
La ex caserma “Andolfato” si trova ai confini fra Santa  Maria e Capua ed è circoscritta con mura in cemento di oltre cinque metri di altezza, ha una sola uscita sull’Appia ed è quindi, facilmente controllabile dalle forze dell’ordine che allestiranno un presidio con personale specializzato ed interpreti che dovranno procedere alla identificazione dei migranti e, caso mai, individuare anche coloro che potrebbero avvalersi dello status di “rifugiato politico”. Preoccupa solamente la estrema vicinanza con un quartiere degradato che potrebbe fungere da richiamo per persone allo sbando. Ma l’intera zona potrebbe essere controllata anche di notte con l’ausilio di un elicottero.
La situazione, comunque, è tenuta sotto controllo dalla Prefettura che sta facendo di tutto per assicurare una degna accoglienza ed ospitalità alle persone anche se nessuno nasconde le difficoltà e le problematiche scaturenti da questo tipo di emergenza umanitaria. Allertati anche la Caritas diocesana ed i servizi sociali del comune pronti ad intervenire in caso di accertato bisogno.
La città, comunque, non sembra soffrire più di tanto a questa notizia, ma spera che il senso di solidarietà e di umanità venga ricambiato dai migranti con comportamenti esemplari sempre in considerazione delle gravi situazioni di necessità in cui si sono venuti a trovare.
a. t. 





29.03.2011
L'ARRIVO DI 800 LIBICI RIPRONE GL'INTERROGATIVI SULL'ABBANDONO E SUL CIECO DISARMO DEL CAMPO PROFUGHI DI CAPUALa notizia dell’arrivo imminente di 800 cittadini libici presso la caserma “Andolfato” se è lo specchio vivente del dramma che sta vivendo il popolo libico, testimoniato giorno per giorno dai media nazionali ed esteri, è anche , però, testimonianza degli errori che si sono fatti, negli anni, nella gestione del “Campo Profughi “ di Capua, che giammai si sarebbe dovuto avviare a dismissione.Sarebbe stato logico non far degradare quella struttura  perché era evidente agli occhi dei più accorti che sarebbe stata comunque utile e sempre pronta ( se conservata con livelli di agibilità e fruibilità ) ad avere ricettività organizzata per chiunque fosse stato privato di un’ abitazione da eventi straordinari eo calamitosi  .Non è stato così : lo si è lasciato morire lentamente!Rispetto all’usura del tempo non sono stati effettuati i dovuti interventi dall’Amministrazione Pubblica che lo teneva (e – credo- lo abbia nuovamente) in gestione, che graduati  nel corso degli anni sarebbero stati possibili e non avrebbero avuto un peso finanziario inaccessibile o, comunque, oneroso.


 Sono attesi per la giornata di oggi o al massimo per domani, i migranti che verranno trasferiti da Lampedusa ed a bordo di pulmans (è previsto l’arrivo di sedici torpedoni) scortati da Polizia e Carabinieri raggiungeranno la ex caserma Ezio Andolfatoto sulla via Appia alla periferia Nord della città ed al confine con il comune di Capua.


L’area prescelta ha una estensione di circa venti ettari e su di essi sono state create a tempo di record quattro grandi piazzole dove sono state sistemate 120 tende da sei ed otto posti e sono in allestimento gli altri apparati logistici che dovranno garantire la piena autonomia del campo dove la capienza massima è stata stimata in circa 1300 persone. Numero massimo poiché da quanto risulta in Prefettura il numero dei migranti che sarà ospitato nell’Andolfato dovrebbe aggirarsi sulle ottocento unità.

La ex caserma, deposito del materiale della Protezione civile, confina con il carcere militare, è facilmente controllabile e difficilmente potranno esserci delle fughe perché sono state rafforzate tutte le misure di controllo e sicurezza.

Il lavoro procede con la massima sollecitudine e per tutta la notte squadre di Vigili del Fuoco provenienti da tutta la Campania ed anche da altre regioni, con il personale della protezione civile hanno proceduto all’allestimento del campo dove sono stati sistemati i servizi igienici, le cucine gli uffici della Polizia e della scientifica per la identificazione e la schedatura dei migranti, così come è stato allestito un ufficio dell’ASL Caserta uno che provvederà alle prime emergenze supportato dagli ospedali di Santa Maria Capua Vetere e di Capua che sono stati messi in stato di allerta.

Decine di Tir provenienti dal distaccamento della Protezione civile di Capua hanno fatto la spola per trasferire all’Andolfato il materiale necessario per l’allestimento della tendopoli, compreso quello logistico, come moduli abitativi, appena trasferiti nell’ex campo profughi di Capua, cucine e servizi vari.

Il comune, dal canto suo, ha provveduto all’allacciamento della rete idrica e fognaria in tempi rapidi e già da oggi i servizi sono pienamente funzionanti, così come è stata potenziata la rete elettrica e quella telefonica. Un distaccamento della polizia municipale sarà dislocato sul posto per le esigenze di viabilità su di un’arteria già di per sé quanto mai intasata.

Tutte le operazioni sono coordinate dalla task force della Prefettura con il prefetto Ezio Monaco che segue tutte le operazioni in continuo contatto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e già nella giornata di oggi il campo può essere dichiarato agibile almeno nella parte di prima accoglienza.

Intanto, sul territorio si sta formando una mobilitazione di tutte le associazioni di volontariato, che intendono tendere una mano agli sventurati, senza fare rumore, in silenzio, fornendo viveri e generi di prima necessità in collaborazione con la Caritas diocesana, le parrocchie ed i semplici cittadini che intendono collaborare con le istituzioni per alleviare il più possibile i disagi dei migranti.

Intanto, nella mattinata di oggi, alle 10,30 una rappresentanza del comitato di cittadini del C1 Nord sarà ricevuta dal commissario prefettizio al quale saranno esposte tutte le perplessità per una decisione che andrà a penalizzare ancora una volta il comune di Santa Maria Capua Vetere ed i suoi abitanti già alle prese con una serie di problemi economici e sociali e non in grado di far fronte, sia logisticamente che organizzativamente, ad una emergenza di così vaste proporzioni.

Sulla vicenda si è anche espresso il coordinatore cittadino del PDL, l’avvocato penalista, Nicola Garofalo che in una nota ha sottolineato che “la provincia di Caserta è ad alto tasso di criminalità organizzata e sul territorio provinciale sono vigenti norme speciali uniche in tutta Italia. E dove mandano – si domanda l’avvocato Garofalo – centinaia e forse migliaia di persone senza lavoro e disperate ? Proprio nel casertano, così le organizzazioni criminali possono comodamente procedere al reclutamento di manovalanza. Mi sembra – ha concluso il penalista – davvero surreale”.



31.03.2011
I LIBICI DOVREBBERO TRATTENERSI SOLO PER UN BREVE PERIODO DI TEMPO.......

E’ risaputo che la mancanza della ordinaria manutenzione”  comporta la necessità della “straordinaria manutenzione” con una lievitazione esponenziale dei costi.
Mi chiedo se sulla vicenda sia stata mai aperta una procedura da parte della magistratura contabile per l’accertamento di eventuali responsabilità per danno grave all’erario.
Ricordo l’ultima vicenda “farsa” e onestamente “senza senso” della destinazione del “Campo Profughi”  a nuovo ospedale, detto “ DEA” ,  di  S. Maria Capua Vetere –Capua.
Il tutto ebbe inizio, almeno come proposizione, negli anni 1996  e l’indicazione del “ Campo Profughi”, quale area di sedime del costruendo nuovo Ospedale di Santa Maria Capua Vetere- Capua, fece sì che l’abbandono e il degrado, quindi, del cespite, comunque inadatto per la nuova destinazione, continuasse.
La farsa fu completa allorquando il Comune di Capua, per sottrarre di fatto “l’ospedale” alla città di Santa Maria Capua Vetere, mettendo a disposizione della Regione e gratuitamente l’area per il Nuovo Ospedale Dea, annunciò l’acquisto dell’ex Campo Profughi e lo offrì gratuitamente agli organi regionali.
Tutti ricorderanno la ragionevole disputa che nacque tra i due Comuni a seguito delle reazioni della nostra “città” , che, mentre vedeva ( e per fortuna !) nella popolazione e in alcune sue parti politiche una netta contrapposizione al disegno  capuano, subiva lo “scorno” ( piuttosto stupefacente e sconvolgente !) di apprendere dai giornali che l’allora Sindaco Giudicianni aveva partecipato, portando seco anche il gonfalone cittadino ( sic! ),  ad una manifestazione pro “ costruzione del nuovo Ospedale di Santa Maria C.V.-Capua  nell’area del Campo Profughi”.  
Ho parlato di farsa....perchè poi emerse, con una serie di altri elementi ostativi, che il Comune di Capua sostanzialmente non aveva i soldi per acquisire il cespite in parola.........e , così, al di là del “piano di rientro sanitario regionale”, almeno per ora la costruzione del nuovo Ospedale Santa Maria Capua Vetere-Capua si è allontanata, pur avendo all’epoca contrapposte da parte della  nostra città offerte di aree molto più funzionali e agibili, quali quella dell’ex Tabacchificio ( ma Giudicianni e la sua accolita non intesero smantellare interessi di natura “privata”) ovvero quella dell’Italtel.
Ritorniamo, però,per un’ultima considerazione, al campo profughi.
Oggi non è utilizzabile! 
Alla luce dei fenomeni di migrazione , che lo scenario internazionale propone con tendenza in aumento e , comunque, destinata  a protrarsi nel tempo , non sarebbe logico recuperare quest’area, già destinata all’accoglienza, per soddisfare l’esigenza di offrire asilo “ TEMPORANEO” a chi ne ha bisogno?
Spero che gli organi locali governativi e lo stesso Governo, ma soprattutto i Sindaci d’area si muovano in tal senso.......

                           Libero Liberato 


 

INIZIATIVA BENEMERITA DEL LIONS CLUB LOCALE


 SARA' INAUGURATA NELLA VILLA COMUNALE UNA STELE COMMEMORATIVA DEI CONCITTADINI  CADUTI NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
14.03.2011
Il giorno 9 aprile p.v. , a cura del LIONS CLUB S. MARIA C.V. , avrà luogo l’inaugurazione di una “Stele” marmorea nella villa Comunale a ricordo degli eroi della nostra città, caduti durante la Seconda Guerra Mondiale.


 
La “ Stele” , nel prospetto anteriore riproduce un momento di una battaglia ,riportato su una lastra a balzo in fusione di bronzo. opera originale eseguita dal Maestro Martone, artista noto in campo nazionale.Il monoblocco di marmo bianco carrara, si eleva dalla base per 3,00 metri e la base principale avrà una larghezza di 120 cm. ed uno spessore di circa 20 cm.

“ In qualità di socio Lions e cittadino di S. Maria C.V. , responsabile della nella iniziativa, desidero ringraziare il Presidente del Lions Club S. Maria C.V. Dott. Andrea Tartaglione, che ha inserito, su mia proposta, questa pregevole iniziativa nel programma dell’anno sociale 2010-2011 , i soci Lions che, all’unanimità, hanno approvato il progetto e gli sponsors che hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa . Desidero ringraziare, inoltre, il Commissario Prefettizio, S.E.Dott. Luigi Pizzi, che ha recepito con grande entusiasmo la richiesta del Club di collocare la Stele nella Villa Comunale, interessandosi personalmente , con grande solerzia e passione, con il Dirigente del Settore urbanistico del Comune di S. Maria C.V. Ing. Francesco Biondi, per la concessione dell’autorizzazione edilizia. Ritengo doveroso, poi, rivolgere un ringraziamento particolarmente affettuoso e riconoscente, all’ing. Antonio Pasquariello, che ha fornito la sua opera gratuitamente quale socio Lions, titolare dello “ Sudio Pasquariello - ingegneria & architettura “ per l’amore, passione grande competenza e sollecitudine nella realizzazione del Progetto. Il ringraziamento va esteso al Maestro artista Andrea Martone che ha realizzato gratuitamente l’opera originale, ai Fratelli Del Prete che hanno fornito il monoblocco di marmo carrara ed alla ditta Peccerillo che ha fuso in una lastra di bronzo l’opera del Maestro Martone.”

( DA M.T.)

COOPERATIVA RAMPETTA : SI RICOMINCIA....!


14.03.2011

La Cooperativa riapre i battenti
Ieri sera vi è stata l' inaugurazione dei nuovi locali del supermercato "Cooperativa Rampetta" , distrutto alcuni mesi orsono da un devastante incendio  E' stato così  non solo scongiurato il pericolo della perdita di ulteriori posti di lavoro, ma riprende un'attività che negli anni ha consentito alle famiglie della città di provvedere alla provvista di casa a prezzi estremamente economici.
L'attività commerciale resta all'interno dellìex canapificio .
Tra gl'intervenuti  abbiamo notato l'arch. Biagio Di Muro e il consigliere p.le Giuseppe Stellato.
 "Santa Maria Capua Vetere da salvare" porge i migliori auguri per una rapida e meritata ripresa.

CARNEVALE NELL'ANTICA CAPUA


26.02.2011

DI ANTONIO TAGLIACOZZI



All’allestimento della manifestazione, quanto mai attesa in città, hanno offerto la loro collaborazione le associazioni “Ponte Colonna” di cui è presidente Francesca Nunzio, “Dance Accademy” di Teresa Di Palma, “Centro sammaritano dance” di Daniela Rettore, la Protezione civile e la sezione sammaritana dell’AVIS.

Dopo il passaggio per le vie cittadine di “Re Carnevale” avvenuto all’apertura delle manifestazioni, il programma prevede per sabato prossimo 26 febbraio dalle ore dieci alle ore tredici tradizionale sfilata delle maschere e dei gruppi a tema che percorreranno viale Consiglio d’Europa, Via Galatina, Via Alcide De Gasperi, Corso Garibaldi per arrivare a piazza Matteotti. Nella stessa giornata dalle ore diciannove nella villetta comunale di viale Consiglio d’Europa la Scuola di danza sammaritana con i suoi ballerini si esibiranno in una serie di balli ai quali parteciperanno i presenti, mentre alle 21,30 concerto della popolare cantante Sibilla che presenterà il suo ultimo CD.

Domenica 27 febbraio alle ore undici in piazza Bovio il noto somelier Antonio Ruggiero presenterà la buona cucina mediterranea, mentre alle 15,30 sfileranno i carri allegorici ed il famoso gruppo dei “Bottai”. Alle diciannove in piazza Bovio balli di gruppo e latino americano con la scuola di Teresa Di Palma e Luigi Di Gennaro noti ballerini della scuola Dance Accademy.

Il gran finale delle manifestazioni carnevalesche è previsto per il primo marzo prossimo con una serie di eventi che sicuramente saranno apprezzati ed applauditi dal pubblico che interverrà ai vari eventi.

Alle ore dieci del primo marzo sfilata delle maschere seguendo lo steso percorso dei giorni precedenti fino a piazza Matteotti dove avverrà la premiazione della migliore maschera, mentre per le quindici è prevista la sfilata dei carri allegorici con premiazione finale. La serata sarà chiusa dall’esibizione del duo comico “I chiattoni animati” che chiuderanno con la loro performance la seconda edizione del carnevale sammaritano che si sta ritagliando uno spazio importante nel calendario delle feste della città del foro.

In pieno svolgimento la seconda edizione del “Carnevale in città” organizzato dalla Pro Loco “Spartacus” di cui è presidente il dinamico e volitivo Luigi Gicco. L’evento si avvale della collaborazione di associazioni della società civile che si sono impegnate anche economicamente per la migliore riuscita della festa, che è soprattutto festa dei bambini e di tutti gli alunni delle scuole cittadine. E proprio per loro è stato allestito un programma di tutto rispetto che coniugherà la tradizione carnevalesca a manifestazioni culturali e didattiche per meglio far conoscere le ricchezze storiche ed archeologiche della città.

Opera del dott. G. Laurenza sulla Santa Maria C.V.del 1700



DATA ALLE STAMPE UN' INTERESSANTE OPERA DEL DOTT. GIOVANNI LAURENZA  , CHE HA SCAVATO NELLA SANTA MARIA CAPUA VETERE DI NICOLAO SALZILLO ( 1700).SEGUE QUANTO SCRIVE AL RIGUARDO IL GIORNALISTA ANTONIO TAGLIACOZZI
"
E’ stato un lungo e delicato lavoro di ricerche, di confronti, di consultazioni, di frequentazioni di musei, archivi e biblioteche, ma alla fine Giovanni Laurenza è riuscito ad elaborare una ricerca – così ama chiamarla – che appassiona il lettore, che si fa scorrere volentieri, ma che soprattutto lo mette a conoscenza di fatti, personaggi e situazioni della Santa Maria Capua Vetere di quattrocento anni orsono, tanto è vero che il titolo già fa immaginare il contenuto della pubblicazione: “Cronache del XVII secolo: la S. Maria di Nicola Salzillo”.


Il volume, di oltre cinquecento pagine, edito per i tipi dell’antica e gloriosa tipografia Del Prete, ancora uno dei vanti di Santa Maria Capua Vetere, rappresenta uno spaccato della vita quotidiana di quel tempo, fra fatti di cronaca, processi innanzi alle Corti Ecclesiastiche e aneddoti attraverso i quali l’autore ci fa conoscere e capire nomi e vicende della Santa Maria del 1600. Ed in questo ampio e ricco contesto si inquadra la vita e l’opera dell’artista Nicola Salzillo talento verace dell’antica Capua.

Un lavoro non di descrizione di monumenti e di storia archeologica della città – quello di Giovanni Laurenza - ma uno spaccato di vita vissuta di quei tempi che ci aiuta a capire e comprendere tante cose, nomi, nomignoli, aneddoti, detti, ubicazioni di strade, di vecchi palazzi e di racconti dei quali ancora oggi sono riscontrabili testimonianze e tracce rimaste intatte come erano in quell’epoca.

Giovanni Laurenza, da oltre trent’anni è dirigente del comune di Santa Maria Capua Vetere e la passione per la storia civica e la ricerca delle antiche origini della sua città lo hanno portato a dedicarsi alla raccolta ed alla salvaguardia del patrimonio culturale dell’Ente, curando personalmente l’allestimento dell’archivio storico comunale e del Museo civico e la risistemazione della biblioteca comunale nell’ex convento degli Alcantarini, l’ex Istituto Angiulli. E’ stato autore di altre pubblicazioni sempre sugli usi e le tradizioni della vecchia Santa Maria C.V..

Ma una parte importante della sua ultima pubblicazione, Giovanni Laurenza l’ha dedicata a Nicola Salzillo nato a Santa Maria Capua Vetere, ma poi trasferitosi in Spagna dove raggiunse i massimi vertici nell’arte lignea barocca dell’epoca. E nelle città di Murcia e Lorca sono conservate le sue più belle e prestigiose opere scultoree in legno sempre riproducenti figure ed immagini sacre. (L’ultima cena, Cristo legato alla colonna, San Giuseppe e il Bambino ed altri).

Un tributo e riconoscimento che l’autore ha voluto fare all’illustre artista, grazie a Zacarias Cerezo, un pittore spagnolo che ha scoperto e rivalutato l’opera del Salzillo e di conseguenza si è innamorato di Santa Maria dedicandole una serie di quadri che sono stati offerti al museo civico locale dove sono esposti in un’apposita sezione.

Ed a Nicola Salzillo l’autore ha dedicato uno studio approfondito per definire, oggi si suole dire, la sua tracciabilità e cioè il percorso dalla nascita a quando frequentava a Napoli la bottega del maestro Aniello Perrone, al suo arrivo in Spagna, al matrimonio, fino alla sua immensa produzione artistica in legno conservata nei massimi musei della Spagna che lo ha consacrato come uno dei massimi esponenti dell’arte lignea del seicento.

Con questa pubblicazione, Giovanni Laurenza ha voluto inquadrare il personaggio di Nicola Salzillo nelle vicende che hanno caratterizzato la storia della città nel diciassettesimo secolo e da essa ne esce un affresco di vita vissuta, uno squarcio di quotidianità che affascina e incanta il lettore che ad ogni pagina trova un riferimento, un aneddoto, una vicenda dei quali ancora oggi, all’albore del ventunesimo secolo, si possono trovare riscontri.

Ma nella pubblicazione di Laurenza trovano spazio anche storie ed immagini relative alla storia, quella meno conosciuta, della città. Si parla dell’archivio del Duomo, del sacro Ospedale della Collegiata, della leggenda del principe lebbroso, dell’università, della Congregazio Mortis e del testamento del benefattore Francesco Cusano e di tante altre cose che avvincono il lettore e lo proiettano in una dimensione che contribuisce a far conoscere ed a far capire la storia passata della città.

E’ una ricerca, questa di Giovanni Laurenza, che merita di essere conosciuta ed apprezzata non soltanto dai cultori di storia locale, ma anche da chi anela di conoscere il passato e le sue origini che sono elementi essenziali per costruire un futuro migliore per le future generazioni. " 
 

NUOVA OPERA DELL'AVV. G. GAROFALO

L'avv. Giuseppe Garofalo, noto penalista del foro campano, nonchè arguto e intelligente osservatore delle dinamiche sociali, cultore della storia del diritto e della "giurisprudenza", in specie del " Regno di Napoli" , ha presentato la sua nuova fatica, dal titolo " L'Empia Bilancia".
In una Napoli temporalmente lontana emergono elementi di sorprendente attualità.
E' una meravigliosa ed intrigante passeggiata tra i "grovigli" della giustizia e i labirinti illogici che a volte ( forse troppe volte) nascono lungo il percorso delle indagini e della costruzione delle tesi inquisitorie.Appassionante è la rappresentazione delle " due verità".
Stupendo è il tratteggio dello scenario di fondo: la lotta di potere !
Argutissime le riflessioni che inducono a meditare su tipologie che si ripropongono ancor oggi.Sono orgoglioso di avere come concittadino un uomo come l'avv. Giuseppe Garofalo, che con questa sua opera ci ha fatto dono di un'altra "perla".